Albert Herring
2006-11-05 19:58:07 UTC
Salve, ragazzi... il lurker più lurker che esista su questo ng torna
ogni tanto a trovarvi. E vi pone una domanda. Vi è mai successo di
entrare in ristorante, in una trattoria ecc. e di vedervi trattati poco
meno che come intrusi? A me e a un mio amico è capitato oggi: al di
là di un pasto costosissimo e in gran parte non superbo (bleah!),
anche nella presentazione, la sensazione è stata proprio quella di
essere, come dire?, fuori posto. Non siamo modaioli o altro, di solito
coi miei amici vado in posti tranquilli, dove si può un po' parlare
dopo una settimana di lavoro, con una discreta musica di sottofondo; i
posti sono sempre gli stessi, o poco ci manca, una decina in tutto, se
ci arrivano (salvo sporadiche novità). Siamo stati invasi da un
grezzume spaventoso (e io frequento anche posticini "in" - ma
decisamente sani e molto più che raccomandabili - tipo Don Ciccio in
via Malaspina o Don Totò Coca Cola in via Montepellegrino), un
grezzume inpicciolato e snob (il peggiore che esista)... e non
esattamente amichevole. Ma perché noi palermitani dobbiamo dare
quest'idea di pressapochismo e di mancata accoglienza? Sono stato
sfortunato io oppure è frequente? Non ho né la voglia né il tempo
né i soldi per provare tutti i locali di Palermo, perciò chiedo a
voi. Mi consigliate qualche posto non troppo dispendioso in città, o
appena fuori, dove un estraneo venga perlomeno invitato ad accomodarsi,
non dico con un sorriso, ma almeno con un cenno sincero di benvenuto,
sia pure moderato dal carattere del cameriere, e si possa mangiare in
modo accettabile (anche la domenica)? Facciamo un piccolo censimento
delle trattorie stile "u' zzu taninu" o poco più su, ma affidabili?
Parliamo solo di quelle positive, che voi frequentate più o meno
abitualmente perché vi ci trovate bene. Io due posti li ho già
consigliati e ve li ripropongo qui: Don Ciccio (via Malaspina, vicino a
Ganci, subito dopo piazza Tosti) e il Fiaschetto di Don Totò Coca Cola
(piazza Cascino, alla sinistra dell'entrata lato giostre della Fiera).
A voi la forch... la parola.
--
Albert Herring
"io pensavo che stavo dicendo un'altra cosa..."
un mio alunno
ogni tanto a trovarvi. E vi pone una domanda. Vi è mai successo di
entrare in ristorante, in una trattoria ecc. e di vedervi trattati poco
meno che come intrusi? A me e a un mio amico è capitato oggi: al di
là di un pasto costosissimo e in gran parte non superbo (bleah!),
anche nella presentazione, la sensazione è stata proprio quella di
essere, come dire?, fuori posto. Non siamo modaioli o altro, di solito
coi miei amici vado in posti tranquilli, dove si può un po' parlare
dopo una settimana di lavoro, con una discreta musica di sottofondo; i
posti sono sempre gli stessi, o poco ci manca, una decina in tutto, se
ci arrivano (salvo sporadiche novità). Siamo stati invasi da un
grezzume spaventoso (e io frequento anche posticini "in" - ma
decisamente sani e molto più che raccomandabili - tipo Don Ciccio in
via Malaspina o Don Totò Coca Cola in via Montepellegrino), un
grezzume inpicciolato e snob (il peggiore che esista)... e non
esattamente amichevole. Ma perché noi palermitani dobbiamo dare
quest'idea di pressapochismo e di mancata accoglienza? Sono stato
sfortunato io oppure è frequente? Non ho né la voglia né il tempo
né i soldi per provare tutti i locali di Palermo, perciò chiedo a
voi. Mi consigliate qualche posto non troppo dispendioso in città, o
appena fuori, dove un estraneo venga perlomeno invitato ad accomodarsi,
non dico con un sorriso, ma almeno con un cenno sincero di benvenuto,
sia pure moderato dal carattere del cameriere, e si possa mangiare in
modo accettabile (anche la domenica)? Facciamo un piccolo censimento
delle trattorie stile "u' zzu taninu" o poco più su, ma affidabili?
Parliamo solo di quelle positive, che voi frequentate più o meno
abitualmente perché vi ci trovate bene. Io due posti li ho già
consigliati e ve li ripropongo qui: Don Ciccio (via Malaspina, vicino a
Ganci, subito dopo piazza Tosti) e il Fiaschetto di Don Totò Coca Cola
(piazza Cascino, alla sinistra dell'entrata lato giostre della Fiera).
A voi la forch... la parola.
--
Albert Herring
"io pensavo che stavo dicendo un'altra cosa..."
un mio alunno